Storia

Cenni storici dall’antichità

La storia di Latiano affonda le proprie radici in quello che è stato un territorio che gli antichi studiosi definivano Istmo Messapico. Tracce di civiltà sono qui presenti sin dall’età del ferro, con il sito fortificato messapico di Muro Tenente; le indagini archeologiche hanno fatto riemergere manufatti di età mesolitica, neolitica e del bronzo, seguite cronologicamente da una continuità abitativa che nell’età ellenistica troverà la sua massima espansione e fioritura. I popoli della zona ebbero forti scambi con la civiltà greca, per poi “romanizzarsi” con la conquista romana di Taranto.

Qui il territorio latianese verrà collegato alla regina viarum, ovvero la Via Appia, che permetteva alla capitale romana di collegarsi con Taranto e Brindisi per facilitare le rotte commerciali verso la Grecia e l’Oriente. Sono infatti state rinvenute tracce dell’antica strada proprio nel sito di Muro Tenente.

Successivamente Latiano, che non aveva ancora un centro abitato organizzato ed era ricca di boschi, praterie e paludi, vide la nascita di numerosi casali come quello di San Paolo, San Donato (con l’omonima chiesa) e Cotrino, dediti all’agricoltura. La fondazione di un primo nucleo cittadino viene fatto risalire al 1092, dove Boemondo principe di Taranto concedeva ai benedettini dell’ordine di Sant’Andrea dell’Isola di Brindisi di poter fondare un casale nel territorio e coltivare la vigna. Dagli Svevi agli Angioini, il feudo latianese ebbe svariate vicissitudini, finché nel 1511 non divenne proprietà della famiglia Francone con il matrimonio fra l’allora barone Giacomo Maria e Margherita D’Alamo.

Vista aerea di Latiano, con in primo piano il campanile della Chiesa Matrice

21 May 2025

Dall’era degli Imperiali ai giorni nostri

Nel 1606 Paolo Francone, a causa di debiti che aveva accumulato, vendette il feudo a Marcantonio de Santis, ed a sua volta passò ufficialmente a Carlo Imperiali nel 1641.

La famiglia Imperiali ha posseduto la terra di Latiano per due secoli, fino a che il  feudalesimo non fu abolito, portando comunque sviluppo ed un notevole incremento demografico che, a sua volta, generò un ampliamento urbano. La loro impronta è tangibile soprattutto con il castello di Piazza Umberto I, che da struttura fortificata fu resa dalla famiglia una residenza nobiliare.

L’unità d’Italia portò grandi cambiamenti: nel 1886 fu infatti inaugurata la stazione ferroviaria ed, in seguito ad un epidemia di colera, furono effettuate numerose bonifiche.

Latiano partecipò nei due conflitti mondiali, mandando giovani concittadini valorosi al fronte. Di questo periodo storico abbiamo poche notizie poiché una rivolta da parte del popolo, che pativa le conseguenze del dopoguerra, sfociò in un incendio che colpì il Municipio e l’archivio.

Negli ultimi decenni del XX secolo Latiano riprese a crescere; man mano l’agricoltura passò in secondo piano, le masserie si svuotarono, complice anche la nascita delle moderne industrie nelle zone circostanti. Il 4 maggio 2006 il comune di Latiano diventa ufficialmente città, arrivando a noi oggi come un luogo ricco di tradizioni, paesaggi e storie ancora tutte da raccontare.

Etimologia

Le origini circa il nome della città comprendono numerose ipotesi. Alcuni storici affermano che il nome Latiano deriva dalla parola latina latex ed il suffisso -ianum, da cui Latianum che significa unione delle fonti. Secondo il “Vocabolario dei dialetti salentini” (Gerhard Rohlfs, 1976)potrebbe derivare invece da latinianum (fondo di un latinus).

Personaggi noti

La città di Latiano è nota per aver dato i natali a Bartolo Longo (1851-1926), fondatore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei, che dal 2025 è ufficialmente proclamato Santo dalla Chiesa. Latianese è anche Agesilao Flora (1863 – 1952), pittore e decoratore che ha lavorato anche a Roma e che ha impreziosito con la sua arte palazzi e residenze della Puglia e non. Ha anche fondato una scuola di scultura e cartapesta a Gallipoli.

Cartolina d'epoca con monumenti e luoghi di Latiano

21 May 2025

Piazza Umberto I nel primo Dopoguerra

21 May 2025

Lato est del castello

21 May 2025

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