Sala Flora

L’amministrazione comunale nel 1927 fece decorare il Salone principale del palazzo, che conteneva la maggior parte della Quadreria, dal pittore locale Agesilao Flora, uno degli esponenti più interessanti del panorama artistico tra XIX e XX secolo, un’artista poliedrico che fu ritrattista, decoratore, paesaggista ed anche abile cartapestaio. Aiutato dall’allievo Salvatore Murra, Flora dipinse l’intera volta dividendola in tre parti principali: la rappresentazione centrale de l’Italia circondata dalle arti (come la pittura, riconoscibile dalla tavolozza e le due lunette ai lati raffiguranti la personificazione del Salento e della capitale Roma. Per quest’ultimi, Flora, con una influenza tipicamente preraffaelita, riprese versi di due dei grandi della letteratura latina : Virgilio ed Orazio.

Nel Salento vi è il primo verso delle “Georgiche” di Virgilio, dove l autore parla della coltivazione dei campi, mostrando il duro lavoro contadino come strumento di progresso e redenzione morale.

Con Roma abbiamo l’inno composto da Orazio per celebrare la politica di Augusto nel 17 A.C. Il salone è pertanto una delle massime testimonianze di Agesilao Flora nel paese in cui è nato e da dove ha avuto inizio la sua storia, oltre ad essere uno dei suoi lavori di massimo spicco e maturità.

La sala Flora, oltre ad essere significativa dal punto di vista artistico, è attualmente utilizzata anche per convegni ed esposizioni.

salone Flora

Affresco centrale del salone Flora con l'Italia circondata dalle Arti

14 September 2024

Sala Flora

Soffitto della sala Flora

14 September 2024

Sala Flora

Affresco centrale del salone Flora con l'Italia circondata dalle Arti cover

14 September 2024

Sala Flora

(A sinistra) Lunetta con dea Roma. (A destra) Lunetta col Salento.

14 September 2024

Bibliografia: Guido A., La decorazione di Palazzo Imperiali a Latiano, Biblioteca civica G. De Nitto, Latiano, 2006. Guastella M., Caforio R., Novecento salentino da scoprire : Agesilao Flora fra cultura artistica e impegno politico, Locorotondo Editore, Latiano, 2008.

Fotografie di Francesca Carella.

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